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Un Angelo Crudele! Reali sostanze messaggere per il midollo spinale. Carol Christian Poell ed i risultati incisivi di una ri-educazione genetica. Volersi bene è positivo, ma non essenziale. — In ginocchio, voialtri!

© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Pœll: un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Pœll und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!

Magnifica è la parola! — Uno sguardo sorprendentemente vivace caratterizza un atteggiamento intransigente con tal Grandezza che Milano concede soltanto a chi si è già preso cura del proprio giardino. Potremmo crollare insieme ai vestiti e, ciononostante, il micro-dettaglio riesce ad inalzare le ciglia, da desiderare di sbattere le palpebre dalla soddisfazione. L’isterismo soffocato quale conservazione di un contenimento sottilmente strutturato costituisce la ricetta base per la focalizzazione su ciò che è essenziale, la qual cosa può essere oscurata all’occorrenza.

Egli ha imparato a conservare la sua intima complessità attraverso fagocitanti irritazioni e, nonostante l’uomo, nella sua qualità umana, continui ad essere semplicemente una zampa da vestire, i suoi modelli celano una similitudine con quei creatori che nutrivano poca stima per le metafore democratiche. Il suo linguaggio evidentemente semplice trae la sua origine da un atteggiamento riflessivo nei confronti dell’Altro che gli permette di anticipare ogni successivo rivestimento. Una propensione a ginocchia e tendini allungati emerge attraverso la quiete dell’arresto a dimostrazione di quanta grazia lo accompagni senza la necessità di affascinare.

Carol tende a pronunciare la spalla, a integrare il gomito e a codificare sessualmente un comportamento androgino in maniera tale da invitare di fatto alla procreazione. L’abbigliamento è informale e riflette in modo insolito il patrimonio di una lunga storia di tentativi. Si è tentati di sostenerne la tesi, se non fosse per le perplessità scientifiche che minano la realtà in modo tale da renderlo desiderio della cellula stessa di essere nuovamente visionata ed illuminata. Lui definisce il concetto di vitalità attraverso i valori del sangue di cui riesce a percepire l’odore; ebbene sì, a ben volere, la tigre si riduce a topolino, poiché l’atteggiamento risulta più importante dell’espressione manifesta. I suoi sensi si rivelano giocando e lo muovono intimamente.

Considerando la sua timidezza è proprio l’abbinamento di espansività e »Must Haves« la sua guida — i suoi modelli non sono semplicemente indossati ma, piuttosto, ci costringono a divenire parte dei suoi frammenti di ricerca. A volte ho la sensazione che non sia Sua la facoltà di decidere se e cosa fare. In tal senso gode di tutta la mia stima.

Azionamento, solitamente, ha una diversa definizione, ma nel suo caso è come una dolce caramellino, come un impianto a ciclo rovescio. Chi non è a conoscenza dei suoi tessuti storici, è lasciato amabilmente nell’ incomprensione. Tuttavia la tensione insopportabile determina dei risultati degni di citazione precedente al 2005. In realtà, l’uomo interpreta tormenti incarnati in circostanze finemente strutturate. Egli si riserva il diritto di tacere dettagli tecnici nonché pubblici.

Chi si interessa seriamente ai suoi lavori deve mettersi al servizio delle sue intenzioni umane, e non viceversa. Mi preme sottolineare quanto affermato, poiché egli conosce il business meglio dei suoi fornitori. Le sue provocazioni archetipiche e, in parte, impulsive vanno accompagnate sempre da cibi prelibati e fiori allo scopo di rendergli semplicemente la cortesia che esula dal concetto di moda. In casa Poell i concetti di Arte ed Abilità, di Moda e Modernizzazione hanno assunto qualità rivoluzionarie.

Non basta, naturalmente, mettersi sugli attenti o corrispondere ad un’immagine con la quale ci scontriamo inverosimilmente. Si consiglia di portare il fisico alla prova d’abito, altrimenti dovrà essere riadattato e cio comporta oltre una misura in più in termini matematici. »Un Angelo Crudele« quale citazione delle sue intenzioni inespresse farà alcuni danni o semplicemente rappresenterà un dato di fatto nelle stragi degli scontri mentali.

Christian si è insediato quando ancora gli esponenti della grande espressione sintetica ignoravano la sua presenza, ed i preparativi erano in pieno svolgimento quando nessuno vi prestava attenzione o addirittura l’ambiente era intento a distoglierlo. Non è il caso di definirlo testardo quanto più centrato, poiché »conoscerlo significa non conoscerlo«. La sua struttura cellulare amorfa vive in piena autonomia ed autarchia esattamente ciò che il sole offre a Micropolis.

Non ho l’impressione di doverlo citare quanto più serbo il desiderio di essere all’altezza delle sue dilaganti intenzioni umane.

© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Pœll: un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Pœll und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!
Stimati elementi mondani di questa società,
Arrendetevi! — Conviene!
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© Dieter Telfser 2005 per Carol Christian Poell
Articolo disponibile in: Inglese | Tedesco | Russo [pdf]

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Un Angelo Crudele! Factual Messenger Substances for the Spinal Marrow. Carol Christian Poell and the Decisive Results of Genetic Re-Education. To like oneself would be positive, but is not essential. — Down on your knees!

© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Pœll: un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Pœll und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!

Big is the word! — A surprising transluscence about the eyes characterizes an uncompromising posture of grandezza only permitted in Milan to those who have already tended to their gardens. You could fall over in his dresses, yet minute details keep your eyelashes raised to the point that you could wink with contentment. Surpressed hysteria as a means of preserving a finely structured countenance is the basic recipe for concentration on the essential, which purely incidentally can be overshadowed.

He has learnt to maintain his inner complexity in the midst of almost overriding irritation and, even though man as a human quality remains purely a hand to be clothed, his models hide a great similarity to other creators, who did not hold democratic metaphors in such high esteem. His pointedly simple language stems from a meditative stance towards an environment in which his perceptions flow faster than the ensuing wrap-arounds. A preference for knees and long tendons during the silent moment of stillness is manifested to demonstrate an almost imperceptible accompanying grace which can do without glamour.

Carol tends to pronounce the shoulder, to integrate the elbow and above all to sexually codify androgynous behaviour so as to almost invite procreation. Dressing is casual and reflects in an unusual way the investment of an obviously long history of trial. One could almost lend one’s support, were there no scientific qualms to nibble at reality, causing the cell itself to wish to be continuously turned or illuminated. He defines vitality in terms of blood counts: which he can smell; yeah, if one so wishes, the tiger remains ever the mouse, because posture is more important than advertised expression. His sensors are playfully scanning and ever working inside of him.

Considering his shyness, a combination of hearty openness and the Must Have are his strictest guideline, for his models are not simply worn, one is forced to become part of his study fragments. Sometimes I have the feeling that the choice of what and whether is not his to make. For this he enjoys my esteem.

Drive normally has another definition, but for him it is like a sweetie, like an implant with a backward loop. He who is ignorant of his historical fabric remains likeable but left behind in incomprehension. Unbearable tension leads to results, however which may be quoted prior to 2005. In reality the man stands for personified torment in a finely structured environment. He reserves the right to technical as well as public details.

Whosoever shows interest in his work must serve his humanistic purpose and not vice versa. I would like to make clear the fact that the man knows his business better than those to whom he delivers. One should always counteract his somewhat archetypal and impulsive provocations with good food and flowers and extend friendship of a kind which has nothing to do with the world of fashion. Art and Ability, Fashion and Modernization possess revolutionary qualities in the House of Poell.

Standing straight or conforming to a certain picture which walks towards you in a »cute« manner is not enough. When invited to a fitting, it is best to bring one’s body along, otherwise it will be measured and this always entails more than a new outfit in mathematical terms. »Un Angelo Crudele« as an apt citation of his unspoken intentions will cause quite a stir or simply clarify facts in the battle on the mental front lines.

Christian settled down at a time when the public had not yet taken him into its synthetic sights and preparations were in full swing, when no-one took notice or his environment even desired to distract him. Stubborn is not the word, moreso a focus on themes since »Knowing him, does mean Not knowing him.« His amorphous cell structure finds autonomous and self-sufficient expression in all that the sun has to offer in Micropolis.

My impression is not one of having to cite him, more wishing to be able to keep up with his comprehensive humanistic intention.

© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Pœll: un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Pœll und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!
Esteemed mundane elements of society,
Give up! — It will be worth it!
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© Dieter Telfser 2005 for Carol Christian Poell
Story available in: German | Italian | Russian Language [pdf]

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Un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Poell und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!

© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Pœll: un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Pœll und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!

Groß ist es! — Erstaunlich durchblutete Augenpartien kennzeichnen kompromisslose Haltung mit Grandezza, wie sie Mailand nur dann erlaubt, wenn man seinen Garten bereits gepflegt hat. Man könnte umfallen in seinen Stücken und trotzdem hält das Mikrodetail die Wimpern so nach oben, dass man vor Genugtuung blinzeln möchte. Unterdrückte Hysterie als Wahrung der feinstofflichen Contenance bilden die Grundrezeptur für Konzentration auf das Wesentliche, welches ganz nebenbei im Schatten gehalten werden kann.

Unter ihn fast verschlingenden Irritationen erlernte er die Komplexität seiner Zellstruktur zu wahren und, obwohl der Mensch in seiner humanistischen Qualität nach wie vor eine nur zu kleidende Pfote bleibt, bergen seine Modelle dahinter große Ähnlichkeit mit jenen Schaffenden, die es mit demokratischen Metaphern nicht so hoch hielten. Seine betont einfache Sprache entspringt einer meditativen Haltung zum Gegenüber in welchem er schneller ist, als die daraufhin folgenden Umhüllungen. Es gibt eine Vorliebe für Knie und lange Sehnen, die über den stillen Moment des Innehaltens zeigen sollen, wie viel Anmut ganz nebenbei mitschwingt, ohne dabei schillern zu müssen.

Carol pflegt die Schulter zu strecken, die Elle verbindlich zu machen und dazu androgynes Verhalten sexuell so zu kodifizieren, dass es tatsächlich zum Gebären einlädt. Man kleidet sich beiläufig und trägt das Kapital in einer ganz eigenartigen Form von offensichtlich lang geprüfter Geschichte. Man könnte fast dazu stehen, würden da nicht wissenschaftliche Zweifel so an der Realität nagen, dass die Zelle selbst ständig neu gedreht bzw. neu beleuchtet werden will. Er definiert den Begriff Vitalität anhand von Blutwerten, die er erriecht; ja, wenn man so will, bleibt man als Tiger ständig als Mäuschen übrig, weil die Haltung wichtiger ist, als die selbstverständlich human zitierte Veräußerung. Spielend scannt sich seine Sensorik vor und arbeitet in ihm weiter.

Bedenkt man die Scheuheit dieses Wesens, ist die Verbindung zwischen herzlicher Offenheit und den »Must Haves« seine strengste Vorgabe, denn man trägt nicht seine Stücke, sondern zwingt sich in seine Studienfragmente. Manchmal hab ich das Gefühl dabei, er hat nicht großartig die Wahl sich zu entscheiden, ob er und was er tut. Dafür genießt er meine Hochachtung.

Getrieben definiert man normalerweise anders, aber bei ihm ist es wie ein süßes Bonbon, als Implantat mit Rückwärtsloop. Wer über seine historischen Gewebe nichts weiß, wird in Unverständnis zurückgelassen, aber trotzdem gemocht. Die unerträgliche Spannung führt aber zu Resultaten, die man nicht erst 2005 zitieren darf. In Wirklichkeit steht der Herr für personifizierte Qualen in feinstofflicher Umgebung. Es gibt da technische Details, die er sich vorbehält, neben den öffentlichen.

Wer ernsthaft an seiner Arbeit interessiert ist, hat seiner humanistischen Absicht zu dienen und nicht umgekehrt. Diese Klarstellung würde ich gerne nachreichen, denn der Herr kennt das Biz besser als seine Lieferanten. Zu seiner archetypischen und z.T. impulsiven Form an Provokation sollte man stets gutes Essen und Blumen bereit haben und ihm einfach nur jene Freundlichkeit entgegenbringen, die nichts mit Mode zu tun hat. Das Thema Kunst und Können, Mode und Modernisieren haben revolutionäre Qualitäten im Hause Poell.

Es reicht natürlich nicht, gerade zu stehen bzw. einem Bild zu entsprechen, welches gerade mal »cute« daherkommt. Am besten, man bringt seinen Körper mit, wenn man zur Anprobe geladen wird, denn sonst wird er nachgemessen und das bedeutet immer mehr als nur eine neue Passform in seinen trigonometrischen Auswüchsen. »Un Angelo Crudele« als Zitat seiner unausgesprochenen Absichten, wird einiges anrichten bzw. einfach aufzeigen in dem Gemetzel an den mentalen Fronten.

Christian has settled down, als man ihn noch nicht ins öffentliche synthetische Visier genommen hatte, und die Vorbereitungen liefen dann auf Hochtouren, wenn das niemand merkte bzw. ihn gar sein Umfeld davon ablenken wollte. Stur kann man das nicht nennen, als vielmehr themenzentriert, denn »Knowing him, does mean Not knowing him.« Seine amorphe Zellstruktur lebt autonom und autark genau das, was die Sonne so hergibt in Micropolis.

Ich habe nicht den Eindruck ihn zitieren zu müssen, als vielmehr den Wunsch mit seiner umfassenden humanistischen Absicht, Schritt halten zu können.

© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Pœll: un Angelo Crudele! Faktische Botenstoffe für das Rückenmark: Carol Christian Pœll und einschneidende Ergebnisse genetischer Umerziehung. Es wäre gut sich zu mögen, muss man aber nicht. — Auf die Knie mit Euch!
Werte mondäne Elemente dieser Gesellschaft,
Geben Sie auf! — Es lohnt sich!
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© Dieter Telfser 2005 für Carol Christian Poell
Beitrag verfügbar in: Englisch | Italienisch | Russisch [pdf]

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Running IlMiA! — Über identitätsbildende Maßnahmen, Beflügelungen und die Kultur am Fuß. Schleichendes Werkzeug um uns von der Straße zu unterscheiden. Sporting Up Europe!

Eines Menschen Wesenheit über seine unterste Körperendung zu definieren, ist spätestens seit Launch des Begriffes »Fétiche« eine multidimensionale Angelegenheit geworden, um mit der dazwischenliegenden Bodensensorik in Kontakt zu kommen. Das an und für sich banale Anliegen eines sportbetreibenden Menschen nachzurüsten, mündete in der sozial und sexuell tauglichen Kodifikation von Fitness. Entgegen der traditionell vernünftigen Vorstellung von anatomisch gerechtem Schuhwerk, hypte die Geschwindigkeit der personifizierten Umsetzungskraft, sämtliche handwerklich gearbeiteten Modelle der Zierde.

Berlin berichtet zum Anlass der Wiederentdeckung von IlMiA Laufschuhen 2004 über die Geschichte der Laufschuhe, die an und für sich gar nicht so alt ist, wie wir alle glauben. In der Antike waren die Sportler noch barfuß unterwegs. Barfuß laufen ist zwar gesund, aber auch nur so lange, bis man in etwas hineintritt. Also wurden ab Mitte der zwanziger Jahre einfache Straßenschuhe aus Leder auch als Laufschuhe genutzt. Statt der Ledersohle bekamen sie eine Sohle aus Gummi untergeklebt, und fertig war der Sport- bzw. Turnschuh. Zur damaligen Zeit war die Herstellung von Schuhen noch ausschließlich Handarbeit. Die Produktion lief ohne Hilfe von Elektrizität oder sonstiger Energie.

Adi Dassler hat 1925 den ersten, eigens für Leichtathleten und Fußballerkonzipierten Schuh entwickelt. Der Trainer der Deutschen Mittel- und Langstreckenläufer bat Adi Dassler daraufhin in einem Brief, einen Schuh zu konzipieren, der seinen Läufern auch beim Training im Winter, auf Schnee und gefrorenem Boden, Halt gibt. So entstanden die ersten Adidas-Schuhe mit handgefertigten Spikes. Eugen Brütting, ein ehemaliger Inhaber einer kleinen Nürnberger Damenschuhfabrik, entwickelte Anfang der Sechziger Jahre spezielle Laufschuhe für Langstreckenläufer. Der Brütting-Schuh wurde dank seiner guten Aufpralldämpfung zum Schuh einer ganzen Läufergeneration. Eugen Brütting konnte sich jedoch nur noch kurze Zeit neben den Großen wie Adidas und Puma auf dem deutschen Markt behaupten. 1985 musste er seine Fabrik verkaufen.

Im Laufe der Zeit wurden die Laufschuhe nicht nur immer bequemer und leichter, sie wurden auch immer alltagstauglicher. Die Zeiten, wo man »Schleicher« nur zum Joggen trug, waren längst vorbei. Quer durch alle Generationen wurden Turnschuhe zu Straßenschuhen umfunktioniert. Bei den olympischen Spielen 1960 in Rom gewann Abebe Bikila aus Äthiopien die Goldmedaille im Marathonlauf, barfuß! Bei den Spielen in Tokio 1964 wiederholte er diesen Erfolg, allerdings mit Schuhen der Firma Asics. Asics waren die ersten, die Schuhe mit Geleinlagen herstellten. Allerdings hieften erst Nike-Laufschuhe, Anfang der Achziger Jahre die Gummiborste in einen flächendeckenden Kulturstatus.

ILMiA — so hießen die Laufschuhe in der Republik, die es nicht mehr gibt und die in Thüringen entworfen bzw. produziert wurden, bis die Produktion 1998 eingestellt wurde. — Vor gut zwei Jahren hat man den ILMiA-Turnschuh wieder entdeckt und weiterentwickelt. Und nun gab es sie für kurze Zeit wieder. Allerdings nicht ganz, denn der Originalentwurf irritierte Puma so sehr, dass man auf Grund der Ähnlichkeit mit deren »Seitenflügel« auf Unterlassung klagte. — Nichtsdestotrotz soll diesen Sommer eine zum Glück Puma-unähnliche, definitiv eigenständige und im Fußbett noch einmal verbesserte IlMiA-Kollektion käuflich werden. Hierfür möchte ich offensichtlich, unverblühmt und selbstverständlich gratis werben!

© Ilmia Laufschuhe 2005 – www.ilmia.com
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© Dieter Telfser 2005

ILMiA ist ein deutscher Schuhhersteller bzw. eine Schuhmarke. 1898 wurden in Stadtilm in Thüringen die ersten Schuhe gefertigt. Der Name ILMiA stammt vom Fluss Ilm in Stadtilm, an dem zur damaligen Zeit die Schuhfabrik ansässig war. — Ab 1930 produzierte ilmia auch Sportturnschuhe. Nach dem zweiten Weltkrieg, wurde zu DDR-Zeiten Fußballschuhe für zahlreiche Fußballvereine der DDR-Oberliga hergestellt. Zeitweise formierte sich ILMiA zusammen mit Zeha zum Kombinat »Germina«. — Verstaatlicht wurde der ursprüngliche Privatbetrieb 1972. 1998, also nach 100 Jahren, wurde die Produktion der ILMiA-Schuhe eingestellt. — Im Jahre 2003 folgte die Wiedergeburt des ILMiA-Schuhs.

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